giovedì 27 settembre 2012


Su mia madre..

Penso che lei sia sempre stata al di là dell'amore per se stessa, come quando dovette decidere di sposarsi, non lo fece perchè aveva trovato il grande amore o perchè era incinta, lo fece per dispetto alla famiglia di mio padre, che a quanto ne so, fecero di tutto per eliminare il malocchio che lei gli aveva teso, mia nonna, con i suoi occhi verdi e grigi, come un temporale che s'imbatte nel lago, caldi e profondi come l'oscurità delle sue acque, era arrivata al punto di portarselo con se in Francia, quando si recò per salutare la sua povera madre morta, per farlo benedire, ma fu tutto vano, ora mai il dado era tratto e lei se lo sposò, senza amore, solo per l'arroganza di portarlo via ad una vita migliore, da egoista e donna sola che ora si ritrova, come allora, non pensò a se stessa, a quanto sarebbe potuta essere felice con l'uomo giusto, no, penso solo al male e al dispetto che avrebbe creato nel cuore degli altri, tirandosi la zappa sui piedi e facendosi un gran male, godendo di quegli attimi in cui li avrebbe guardati negli occhi dicendosi: "Ce l'ho fatta, avete visto, ha scelto me"!, ma le scelte hanno le loro spine e queste già ardevano di fuoco ancor prima di spuntare tanto che mia madre, con il passare del tempo si ritrovò sempre più infelice e sempre più scarnita, all'età di ventinove anni, la mia di ora, la si vede in una fotografia, era il suo compleanno, triste e stufa, attorniata da bambini suoi e nipoti felici, pronta, già allora, a mollare tutto, ad abbandonare tutti, per andare alla ricerca di quello che il suo disprezzabile orgoglio gli impedì dieci anni prima, il vero amore, la felicità, nel corso degli anni come scusa all'abbandono la sentiì più e più volte dirmi: "Dovevo cercare me stessa, dovevo farmi la mia vita" mai una volta ammise ciò che la spinse a rovinarsela, mai ammetterà che il suo intrepido cuore duro e occhi di marmo sia stati la causa della sua infelicità e della sua solitudine, penso che non riuscirà mai a scoprire ciò che realmente è, perchè si cela dietro a dei castelli di carta raccolti dal vento e posati sulle sue labbra che altro non dicono se non scuse e delitti che altri le hanno fatto, mai una volta si è abbassata a chiedere perdono, perchè la cattiveria di cui è intrinseca fino al midollo più oscuro del suo involucro non glielo permette e la fa godere di questo aspetto, gode guardando le persone che vengono derise, le cameriere di un bar da maltrattare, le commesse da insultare, la gente da usare per i propri scopi vitali.
Una sanguisuga direi, che s'attacca nel momento del bisogno per non morire e poi, lenta lenta darti il colpa di grazie quando meno te lo aspetti, tra capo e collo, lasciandoti con un pugno di mosche in mano e tanto ancora da imparare sulla fiducia, sui caratteri e sulla verità degli uomini.
Sembriamo tutti angeli agli occhi di chi per un momento si avvicina a noi, mentre dentro coviamo alter eghi nascosti e meno noti degli aspetti positivi che crediamo di possedere, forse, se avrebbe ascoltato davvero il suo cuore non avrebbe passato gli ultimi cinquant'anni a vivere così, in malo modo, ferendo e lasciando sanguinare le sue vittima, ma raccogliendo e asciugando le lacrime che ha fatto versare, ma la sua maschera è ormai talmente fitta che la goduria, la lussuria che prova a vedere soffrire è più forte del sentimento pacifico che alberga nel suo interno, diventerà come sua madre, vivendo sola, vecchia, in un appartamento comunale con qualche d'uno che le porta il cibo a casa, preriscaldato, vedendo l'unico figlio che gli è rimasto, che la cura per avere da lei qualche soldo, come lei sta facendo or ora con la sua, spillando linfa economica per far si che qualcuno si occupi di te e ti stia accanto.
Cani che si mordono la coda e sanguinano e si fottono fra di loro, miscelando le loro anime spente in un garbuglio osceno di vite che si ripeteranno, ma se tutto va bene, la cosa dovrebbe finire lì, se figli miei o di parenti non prendono il loro dna tutto sarà finito con loro tre, ma sarà una cosa lunga perchè mio fratello ha solo trenta quattro anni e la vita è lunga..
Leali Marusca.

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Io come Pollock