
E rieccomi ancora qui.
Mi fa sempre strano notare il mio sentire quando mi trovo in mezzo ad una cosi' varia umanita'.. facce e vissuti diversi che mi chiamano, mi entrano dentro.
In coda fuori dalla Questura ad attendere un turno che pare non arrivare mai.
Tra etnie di ogni parte del mondo.. facce chiare, facce scure.. occhi profondi.. occhi tristi.. occhi speranzosi. Bambini inconsapevoli che ridono e giocano su e' giu' da un muretto a cui neppure ci si puo' avvicinare. Tutti in coda dietro a delle transenne che rendono tutti un unico gregge senza distinzioni di colore.. con un' unica identita' riconosciuta: la diversita'. E' cosi' che anche io italiana, mi sento una diversa. Qui in mezzo, spalla a spalla con la badante moldava preoccupata per i nonni lasciati a casa, con il ragazzo marocchino e la moglie incinta.. non faccio parte della classe eletta che qui ha si un potere.
Quello di dividere, di schernire, di maledire. Non mi sento italiana neppure io oggi. Non voglio. Non voglio appartenere a loro, al loro modo di essere. Siamo tutte persone. E nessuno merita il trattamento riservato ogni giorno a questo gregge, che con pazienza ed in silenzio si adatta alle decisioni del potere.. in coda, senza potersi sedere, senza ricevere informazioni, senza identita' e liberta' finche' non e' deciso. Ringrazio con il cuore che anche questa storia abbia avuto una fine. Che almeno la nostra di identita' sia stata alla fine riscattata e riconosciuta. Prego per chi ancora lotta. Chi la dura la vince. Almeno nel mito.
2 commenti:
Queste sono aprole splendide che vorrei tanto sentirle da tutti, da ognuno, da ognuno che abbia cuore di dirlo..
Sono felicemente felice per il vostro futuro..
Maruska..
Si. Ogni cuore dovrebbe essere capace di provare pieta' e amore. Comportarsi di conseguenza con comprensione. Accadra'.. nel mio mondo utopico o forse solo parallelo, sara'!!!!
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