mercoledì 4 marzo 2009

Ho energia tumultuosa in me oggi.
Non comprendo. E non trovo soluzione.
Capisco solo il dolore che sento.
L' impotenza e l' impossibilita' di arrivare dove adesso non posso.
Lo specchio rimanda una realta' che non e' tale. Il suo tempo ha ancora da arrivare.. tutto questo e' solo un teatro, sistemato per alleviare le pene del nostro cuore.. per sopportare. Non scambiamolo per cio' che sara'.
Cerchiamo la gioia in questo cambio di direzione.
Impariamo a guardarci dentro con i nostri stessi occhi e non affidiamo ad altri la responsabilita' di cio' che vi troviamo. Siamo noi e le nostre pene, le gioie, le lacrime ed i sorrisi. Resto roccia e pilastro, perche' questo sento. Non desisto dal manifestare la mia presenza. Amo e non posso smettere.
Ma rispetto. E mi faccio da parte se non mi sento desiderata. Se sono io la causa del male.
Certo il pensiero a questo punto e' spiazzante.. vorrei essere felicita' e amore e invece non arrivo che ad essere dolore.
Cerchero' appena sola a casa.. Io, di trovare l' equilibrio che in un saluto ha abbandonato il mio Essere. Ora sono tornata indietro di mesi.. in un botto solo, la vertigine mi sta attirando giu'.. nella paura.
Sara' il grigio o la calura. Non saprei. Devo smettere di pensare. Non mi devo preoccupare. Inutile a questo punto in cui non mi resta altro che aspettare.

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Io come Pollock